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Roma 2008 - Outros (Doces) Bárbaros - L’Occhio sul mondo

Pubblicato il 30 ottobre 2008 da Simone Isola


Roma 2008 - Outros (Doces) Bárbaros - L'Occhio sul mondo

La musica è senz’altro uno degli aspetti più importanti della cultura popolare brasiliana. La tristeza, la felicidade, il choro (il pianto), la saudade (la nostalgia) ; tutti i sentimenti convivono nell’espressione musicale di questo popolo, che racconta l’esperienza di vita quotidiana attraverso il ballo ed il canto. Una musica dell’uomo e per l’uomo, di grande amore per la terra, dove ogni stato d’animo ha pari dignità artistica. I Doces Barbados del documentario di Andrucha Waddington sono Caetano Veloso, Gal Costa, Gilberto Gil e Maria Betanha, quattro artisti che hanno condizionato con il loro talento il costume musicale brasiliano, esportandolo in tutto il mondo. Ultimi esponenti di quello straordinario movimento, il "Tropicalismo", nel quale convivevano istanze artistiche e politiche, sotto una miscela di musica internazionale (ritmi latini e di rock’n roll) e di ritmi nazionali brasiliani. Anziché limitarsi a coltivare la tradizione brasiliana, negli anni Sessanta i ‘dolci barbari’ si aprono alle suggestioni musicali provenienti dall’estero, unendole con elementi locali ; si creano così esperienze musicali genuinamente brasiliane, autonome nello stile, in grado di essere esportate in tutto il mondo. Le tendenze mondiali vengono divorate e riprodotte in nuove forme, con ampio spazio dato alla sperimentazione. E in questo movimento si distinguono quattro geniali bahiani : Caetano Veloso, intellettuale e ideologo del gruppo, cantautore raffinato e sensibile ; Gilberto Gil, straordinario musicisti e compositore, l’anima africana del movimento ; Gal Costa e Maria Bethânia, sorella di Caetano, due carismatiche interpreti dotate di vocalità sensuale e di grande presenza scenica. Nel 1977 un documentario di Jom Tob Azulay, Doces, Barbaros, aveva ripreso una tourné di questo supergruppo. Nel 2002, dopo aver percorso strade artistiche spesso contrastanti, i quattro tornano insieme per una serie di concerti dal vivo. Il documentario di Andrucha Waddington non si limita a descrivere e a raccontare l’evento, ma cerca di approfondire il percorso che gli artisti hanno affrontato nei ultimi due decenni. Attraverso i preparativi, le prove, le confessioni intime, emergono i loro sentimenti contrastanti, divisi tra l’allegria del ricordo e la nostalgia per quegli anni indimenticabili. Il montaggio alterna diversi materiali, dalle interviste ai concerti, dalle prove di oggi agli spezzoni del vecchio documentario, misurando il passaggio del tempo anche attraverso l’evoluzione biologica dei musicisti. Le inquadrature si susseguono con un ritmo veloce e calibrato, arrestandosi nei momenti del ricordo e della musica. Come nel caso di Fabricando Tom Zè, il documentario agisce sulla curiosità dello spettatore, stimolando ulteriori approfondimenti. E mostra come l’esperienza del Tropicalismo brasiliano, benchè ormai storicamente conclusa in quanto movimento, ha attecchito anche nelle generazioni successive, ed ogni musicista contemporaneo non può non fare i conti con le sue idee e risultati artistici. Ecco ritornati all’affermazione iniziale ; in Brasile, insomma, non "sono solo canzonette".


CAST & CREDITS

(Outros (Doces) Bárbaros); Regia: Andrucha Waddington; sceneggiatura: Sérgio Mekler, Quito Ribeiro, Hermano Vianna, Andrucha Waddington; fotografia: Ricardo Della Rosa; montaggio: Quito Ribeiro; interpreti: Maria Bethânia, Gal Costa, Gilberto Gil, Caetano Veloso; origine: Brasile, 2002; durata: 75’


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