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UN FILM PARLATO

Pubblicato il 23 agosto 2003 da Andrea di Mario


UN FILM PARLATO

De Oliveira è come un vecchio sinfonista in mezzo a tanti solisti improvvisatori. Ispirazione per la sua nuova partitura è il Vecchio Mondo, le cui muse (Irene Papas, Stefania Sandrelli, Catherine Denevue) sono riunite su una nave da crociera. Diversamente che ne La zattera della medusa di Gericault il battello di Manoel non naviga alla deriva, ma esplode, interrompendo il film - come le lancette degli orologi in simili casi - con un fermo immagine. Come uno stemma, presente in ogni film di De Oliveira, una sequenza anticipa il senso del finale. In questa la fissità, lo scorrere del tempo e l’esemplificazione visiva del significato del film sono congiunte. Seguiamo da un punto, in campo lungo, la nave che fende le onde. Sembra un raccordo e invece a un certo punto un boato e gli schizzi di un maroso invadono il campo in primo piano completamente. Il cammino della civiltà in balia delle correnti impetuose della storia. Atene, l’Egitto, Roma, Cristo e Maometto: la storia millenaria della civiltà mediterranea illustrata da una madre (associata a Atena, dea della saggezza) a una figlia che viaggiano verso l’India, la culla, fino alla loro morte sulla nave minata dai terroristi. Come al solito, dove il film è elementare fino a rasentare la sciocchezza, percepibile al limite dei comuni limiti della nozione di realtà/verità, sappiamo che si sta consumando un rito nel quale si riconosce ancora un cinema bambino, quando non ce la faceva neanche a guardare all’orizzonte per quanto era tutto occupato d’intorno: ai tavoli da caffè, con le persone che parlano (dove l’argomento visivo è il solo movimento delle loro labbra), o a illustrare cartoline con le meraviglie del mondo. E così è Un filme falado, fino al dialogo delle tre grazie con il capitano, fino all’improvviso movimento dell’evacuazione della nave: come un tappo che viene tirato via dalla vasca, la paziente addizione delle scene si risolve in un risultato incalcolabile di cinema, giudizio e destino.

regia: Manoel de Oliveira, sceneggiatura: Manoel de Oliveira, montaggio: Valérie Loiseleux fotografia: Emmanuel Machuel, musica: Zé Branco interpreti: Leonor Silveira, John Malkovich, Catherine Denevue, Stefania Sandrelli, Irene Papas, produzione: Madragoa Filmes, Gemini Films, Mikado Films, France2 Cinéma distribuzione italiana: Mikado


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