VENEZIA 63: LE PRESSENTIMENT
È la lenta e bizzarra storia di un uomo qualunque, ex-avvocato, ex-marito, ex-padre che, rintanato in un appartamento di periferia, vive la sua vita e la sua quotidianità in modo semplice e passivo cercando invano il tempo e l’ispirazione per scrivere un romanzo.
Charles Benesteau, questo il nome del protagonista, si trova in balia degli eventi, del caso e della sua vita che ormai non riesce più a controllare autonomamente. È solo in grado di rimanere immobile aspettando il momento propizio per riuscire a dedicarsi a se stesso. Viene continuamente interrotto, distolto da qualsiasi attività lo riguardi personalmente ma, seppure malvolentieri, è costretto dalla sua coscienza a dover dire sempre di sì.
Diventa questa l’occasione per poter riflettere sulla sua vita, sui suoi errori, sulle sue paure. Il regista-attore guida il personaggio in molte situazioni talvolta paradossali che gli permettono di far emergere la sottile, aspra e sarcastica ironia propria della vita. Nonostante il mondo esterno faccia di tutto per inglobarlo, egli riesce sempre a mantenere un distacco e un raziocinio che lascia trasparire una sorta di indifferente cinismo. Il viso di Jean-Pierre Darroussin è freddo, distaccato e raramente lascia intravedere qualche tipo di sentimento o emozione che non sia la completa impassibilità.
Unica occasione di riscatto sarà per lui l’incontro con una bambina, che si troverà suo malgrado a dover aiutare. Tra i due nascerà così un legame quasi familiare che li farà emergere dalla routine quotidiana e riuscirà a far scoprire loro sentimenti ed emozioni ormai dimenticati.
La staticità delle immagini, pur essendo non solo propedeutica ma parte integrante della narrazione, rende il film estremamente lento e di difficile fruizione. Il regista si sofferma sovente su particolari di dubbio interesse e di scarsa utilità ai fini narrativi rendendo parecchie sequenze uno statico riempitivo.
Al suo secondo film come regista Jean-Pierre Darroussin, attore di grande successo con più di settanta film alle spalle, vorrebbe proporci una commedia opaca e intimista, fatta di lunghe pause e momenti di riflessione, sfortunatamente la troppa immobilità e la mancanza quasi totale di slanci, finiscono per renderlo un prodotto di modesto interesse.
(Le pressentiment); regia: Jean-Pierre Darroussin; soggetto: tratto dal romanzo omonimo di Emmanuel Bove; sceneggiatura: Jean-Pierre Darroussin, Valérie Stroh; fotografia: Bernard Cavalié; montaggio: Nelly Quettier; musica: Albert Marcoeur; interpreti: Jean-Pierre Darroussin, Valérie Stroh, Amandone Jannin, Anne Canovas, Nathalie Richard, Hippolyte Girardot, Laurence Roy, Alain Libolt; produzione: Agat Films & Cie, Bac Films, France 2 Cinéma; distribuzione Internazionale: Bac Films International; origine: Francia, 2006