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Verso Est – Venezia 65 – Orizzonti Eventi

Pubblicato il 2 settembre 2008 da Luca Lardieri


Verso Est – Venezia 65 – Orizzonti Eventi

Un film duro, silenzioso ed allo stesso tempo assordante. Immagini che si susseguono potenti ed inequivocabili sotto lo sfondo del conflitto dei Balcani in cui si fondono e confondono sequenze drammatiche della pulizia etnica adottata da Slobodan Milosevic durante la sua dittatura, alternate al clima di incertezza del presente. Sarajevo, Mostar, Srebrenica, fotografate, o meglio ritratte come una donna struccata, seguendo i vicoli e i volti di chi le abita cercando di coglierne la memoria e di conoscerne l’essenza. Attraverso una regia pulitissima Laura Angiulli cerca di riportare in vita orrori sopiti ma mai sepolti che si palesano in comportamenti, abitudini o “semplici” malinconici sguardi.

Ho scelto la Bosnia – spiega la regista – perché è lì che si è consumata una delle guerre più aspre, non solo nella crudezza degli sviluppi sanguinosi, ma anche e soprattutto per la crisi gravissima delle relazioni all’interno del corpo sociale, per la difficilissima pacificazione che ancora oggi non riesce a ricomporre le insoddisfazioni evidenti dei diversi elementi etnici. Perché il tema dell’identità – direi più propriamente quello della ’nazionalità’ - si apre a espressioni di conflitto. Per quella ricostruzione che stenta a compiersi, o forse peggio che stenta a essere “intrapresa”, poiché l’idea stessa di “futuro” è gravemente compromessa”.
Abbiamo deciso di lasciare integralmente queste dichiarazioni della regista, per far capire meglio la sensibilità che si cela dietro questa opera e il suo intento di essere portatrice di un messaggio universale partendo da una situazione ben delimitata e circoscritta. In situazioni del genere, però i confini non esistono, tutto trasborda e giunge non solo agli occhi e alle orecchie di chi non è direttamente coinvolto nella situazione, ma anche e soprattutto al cuore di chi crede che la felicità, il diritto alla vita e all’affermarsi attraverso le proprie specifiche caratteristiche di identità sia un qualcosa di imprescindibile ed immutabile.

Laura Angiulli dimostra di essere una regista di formazione teatrale, soprattutto negli inserti (opportuni e fondamentali nella riuscita del progetto così come è stato realizzato) che giocano sull’identità e sul sottile senso di disagio che esso porta nell’animo umano. La costruzione geometrica della messa in scena e la luce, limpida e solare, danno più volte l’idea del palcoscenico teatrale, togliendo ad esso però la connotazione artificiosa e trasformandolo in una specie di specchio sulla vita e sulla realtà.
Eliminati i dialoghi, piuttosto superflui e scippati della loro potenza dalla inevitabilità delle immagini la pellicola conduce attraverso la commovente, straziante carrellata finale sulle centinaia e centinaia di bare riempite da innocenti spesso rimasti senza nome, (e la cui unica colpa è stata quella di nascere tra confini ed identità sbagliate) ad un epilogo da pelle d’oca.
Un film necessario che ci auguriamo di vedere presto distribuito nelle sale del nostro Paese e non solo.


CAST & CREDITS

(Verso Est) Regia e sceneggiatura: Laura Angiulli; fotografia: Cesare Accetta; montaggio: Roberto Schiavone; musiche: Rino Alfieri; interpreti: Alessandra D’elia, Hatidza Mehmedovic, Minka Muftic, Frederique Loliee; produzione: Il Teatro Soc. Coop; origine: Italia 2008; durata: 73’.


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