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Personal Shopper, ossia dell’attesa di un segno
Io, Antonio, e Mazzino lo sa bene, Olivier Assayas l’ho sempre amato molto. A lui e ai suoi film. Più che molto, moltissimo. Désordre, Les destinées sentimentales con le campane che suonano e annunciano la guerra, L’eau froide e la festa (...)
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Toni Erdmann e i padri oppressivi
Lontani da casa, in Romania, dopo tre ore di attesa, Ines Conradi, la figlia di Winfried, in arte Toni Erdmann, entra nell’atrio del palazzo dove lavora, vede il padre che la aspetta ma non lo saluta. Poi il genitore gli dirà “pensavo (...)
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La la land e il vivere senza tempo
Mazzino mi invia un suo testo che ha scritto su La La Land. Visto il nome di questa rubrica un pezzo al film glielo dobbiamo. La sera prima gli avevo chiesto, a Mazzino, se secondo lui la legge di Darwin fosse rispettata non solo dalle (...)
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Herzog e John Frum into the Inferno
Dopo il film su Internet, persistiamo con Herzog, e, alle nove di mattino, assieme a “una delle sarde promesse della nuova critica cinematografica non solo sarda”, andiamo a vedere Into the Inferno, il nuovo film di Werner Herzog sui (...)
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Lo and Behold, un mondo (quasi) perfetto
Siamo lontani. Io a Bari, Mazzino tra Torino e Roma. In sala c’è Lo and Behold di Werner Herzog, e decidiamo di andarlo a vedere. Uno va a vedersi un film di Herzog non solo perché tutti dicono che è bravo e perché è di moda dirlo, (...)
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I magnifici sette al nostro soccorso
E oggi parliamo de I magnifici 7 diretto da Antoin Fuqua, nero, cinquantenne, Costretto a uccidere e Training Day nella sua filmografia. Sta lavorando a una biografia su 2pac Shakur. Si tratta del remake di un film omonimo diretto da (...)
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Questi Giorni di Piccioni e i giorni nostri
“Esco dalla sala, ho appena visto Questi giorni, lontano dai clamori veneziani, dalle aspettative festivaliere, dagli esibizionismi e dalle cattiverie gratuite, forse il segno di una debolezza diffusa tra alcuni spettatori che rifiutano (...)
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Liberami di Federica di Giacomo
Teste che roteano, gatti neri sacrificati, gente che vomita liquidi verdi. E poi colpi di tosse, urla, e la voce, roca e profonda: la voce del diavolo. È questo quello che ci si aspetterebbe da un film sugli esorcismi, ma di questo c’è (...)
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Passeggiando in bicicletta
Venezia è movimento, o almeno dovrebbe esserlo. Si cammina, e molto, tra una sala e l’altra, tra una sala e una festa, tra una sala e un bar, tra un tavolino e un altro tavolino. Alcuni camminano a piedi, pochi prendono il taxi che (...)
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Parliamo di violenza
Mi chiedo di cosa parliamo quando parliamo di violenza. Qui a Venezia in sala se ne vede parecchia: zebre e giraffe sgozzate in Safari di Seidl, corpi strangolati dalle proprie viscere in Blimstone, braccia e gambe mozzate dai (...)