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DVD - I conquistatori dei sette mari
I conquistatori dei sette mari, realizzato da Edward Ludwig nel ’44, è il classico film bellico americano dell’epoca che punta tutto su una rappresentazione gloriosa ed eroica delle forze armate degli Stati Uniti, eludendo volutamente (...)
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Passo uno – dagli albori del cinema a Burton e Selick
Con stop motion, o passo uno, si intende quel procedimento laborioso che consiste nello scattare una serie di fotogrammi di un oggetto – come un modellino o un pupazzo, ma anche un disegno bidimensionale, e se si vuole perfino un attore (...)
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Intervista a Daniele Di Biasio, regista del documentario Figli del deserto
Come nasce l’idea di raccontare la vicenda del popolo africano saharawi, di cui i media oggi in Occidente dicono poco o quasi nulla? Sono entrato in contatto con l’universo saharawi grazie a un amico che da anni organizza in Italia le (...)
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Figli del deserto
Figli del deserto, proiettato la sera del 23 giugno al Nuovo Cinema Aquila di Roma, è un documentario che in maniera semplice e diretta riporta l’attenzione su una vicenda importante ma poco conosciuta: quella del popolo saharawi, che da (...)
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Coraline e la porta magica
La penna di Neil Gaiman, autore del fumetto cult Sandman, e la fantasia visionaria di Henry Selick, già regista del famoso Tim Burton’s Nightmare before Christmas, si fondono per creare un piccolo gioiello dell’animazione a passo uno con (...)
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Ibridi e incubi – Il cinema di David Cronenberg
Quello di Cronenberg è un cinema che, anche quando sonda quegli spazi che si fanno paurosamente immateriali e virtuali (Videodrome, eXistenZ ), è fatto soprattutto di corpi, di carne, di presenze inequivocabilmente materiche. (...)
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DVD - August Rush
Presentato alla festa del cinema di Roma 2007 nella sezione Alice nella città, La musica nel cuore – August Rush è la prima opera della regista Kirsten Sheridan, figlia del più noto Jim. Giustamente inserito in una sezione interamente (...)
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Riunioni di famiglia nel cinema di Vinterberg
Col suo ultimo film, Thomas Vinterberg torna a sondare i lati più problematici della famiglia, appropriandosi stavolta di un’ironia leggera e fresca del tutto assente nella dimensione più cupa e quasi catastrofica del precedente Festen (...)